Stramaccioni esclude il suo pupillo. Antonio Cassano non è convocato per la sfida esterna in casa del Catania, una partita che i numeri raccontano come proibitiva (al Massimino non si passa) e con una situazione in attacco drammatica dal punto di vista delle assenze in attacco. Anche Palacio è in dubbio, ma FantAntonio non ci sarà. La ragione è presto trovata: la lite con Stramaccioni negli spogliatoi della Pinetina che la Gazzetta dello Sport racconta come qualcosa di più di uno screzio. Insulti e persino un contatto fisico che ha costretto gli altri giocatori e il team manager Cordoba ad intervenire. Insomma, il perdono che ipotizzavamo stamattina non c’è stato, Stramaccioni assicura che Cassano ci sarà a Londra contro il Tottenham, ma questo week end lo passa a casa, magari a riflettere.
Non è una sospensione. E’ una mia decisione. Semplicemente una mia decisione, e basta. Cassano nelle ultime sette gare è quello con minutaggio più alto, non convocando resta una mia scelta. Quel che è successo può accadere in uno spogliatoio di Serie A. Ripeto: Cassano non è stato sospeso, altrimenti non si sarebbe allenato. Lunedì tornerà ad allenarsi e, se non accade nulla, giovedì sarà tra i convocati per Londra.
La mancata convocazione è chiaramente una punizione, Stramaccioni fa sorridere nel suo tentativo di nascondere un fatto innegabile: un litigio con il giocatore “simbolo” della sua Inter, suo sponsor quando ancora giocava nel Milan ed inventore del tormentone “Bene bene” che ha contribuito a creare il personaggio “Strama“, sua prima scelta nel calciomercato estivo. Lui, l’allenatore che si è preso in carico ancora una volta il talento (sprecato e mai veramente compiuto) più problematico del calcio italiano per farne un giocatore nuovo, lo punisce. Stramaccioni cerca di nascondere la testa sotto la sabbia, punta il dito contro quanti hanno diffuso la notizia, ma è un altro segno di debolezza.
Quel che è successo può accadere in uno spogliatoio di Serie A. Le cose che sono state riportate non sono vere: non c’è stato alcun contatto, solo una discussione, come ce ne sono state altre in passato. Dispiace che la cosa sia uscita dallo spogliatoio. Lo spogliatoio è sacro e le questioni interne dovrebbero rimare tali. Chi ha fatto uscire la cose non vuole bene all’Inter.
Non è il caso di minimizzare, ancora una volta Cassano è arrivato al punto di doversi scusare per un suo comportamento sopra le righe. Non è una novità.
La notizia: Inter, Cassano e Stramaccioni si mettono le mani addosso
E’ La Gazzetta dello Sport a riportare una notizia clamorosa: Antonio Cassano e Andrea Stramaccioni si sarebbero messi le mani addosso. L’episodio, secondo la ricostruzione fatta dal quotidiano milanese, sarebbe avvenuto venerdì sera alla Pinetina. Tutto sarebbe iniziato sul campo, durante l’allenamento, con un confronto dialettico duro tra l’attaccante barese e l’allenatore romano. Poi negli spogliatoi la situazione sarebbe degenerata al tal punto che a dividere i due sarebbero stati gli altri calciatori e Cordoba. Nello scontro sarebbero volate provocazioni, oltre a vari spintoni e urla tra i due.
Il presidente Massimo Moratti è intenzionato a intervenire; i due sarebbero stati convocati dal patron nerazzurro non si sa se singolarmente o insieme. Sta di fatto che l’interesse di Moratti è quello di rasserenare l’ambiente alla vigilia della importante gara contro il Catania, importante in ottica Europa.
E a questo punto la presenza in campo di Cassano dal primo minuto potrebbe essere messa in discussione (anche se la sensazione è che Stramacconi alla fine gli rinnovi la fiducia), così come nuovi dubbi potrebbero svilupparsi sul rinnovo contrattuale dell’ex calciatore di Roma, Real Madrid e Milan, che negli ultimi giorni pareva ormai certo (si è scritto del prolungamento dell’accordo fino al 2015).
Un primo segnale negativo nel rapporto tra i due si era registrato lo scorso 12 gennaio quando Fantantonio fu sostituito durante Inter-Pescara. In quel caso non ci fu nessuna stretta di mano sebbene il tecnico avesse poi stemperato la tensione con il diplomatico “mi sembra un fatto normale, dimostra che è attaccato all’Inter. Antonio voleva segnare, ma io volevo fa esordire Rocchi”.
Come noto Cassano non è la prima volta che si rende protagonista di furiose liti con allenatori o che alimenta incomprensioni con colleghi e dirigenti che sfociano in risse e in scontri dialettici pesanti.
Sono lontani i tempi in cui Stramaccioni e Cassano scherzavano in tv ironizzando sulle prestazioni del calciatore e quelli in cui il giovane allenatore si lanciava nell’imitazione del barese.
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